Sfida di un musicista dialettico
- Press Office
- 2 mag 2020
- Tempo di lettura: 12 min
Aggiornamento: 14 mag 2020
Intervista di Francesco Zaglia a Rodolfo Montuoro, “Mescalina”
“Hannibal potrebbe essere il più estremo e infallibile alleato nella nostra ricerca di bellezza, verità e cambiamento...”

A poco più di un anno dall’uscita di “a_vision”, ecco “Hannibal” un nuovo disco molto differente dall’altro. Sembra di capire fin da subito che ti interessa ricercare e sperimentare nuove soluzioni.
Sì, per me la sfida è quella di ricoprire ogni volta la stessa colonna vertebrale con un corpo sempre diverso. Un corpo apparentemente irriconoscibile che si scopre durante l’ascolto, rivelando il suo invariato tatuaggio stilistico. Come quando si svela un segreto. Mi piace il segreto perché cova la sorpresa e l’inatteso. Mi illudo che il nascondimento sia un espediente per rendere più intensa ed “erotica” la comunicazione. Questo esercizio mi porta inevitabilmente a sperimentare. Voglio dire che l’intenzione di sperimentare non viene prima dall’impulso comunicativo ed espressivo. È una conseguenza.

I due dischi sono molto diversi però hanno un tratto in comune, ovvero la presenza di uno strumento a fiato legato a una particolare tradizione. Per “a_vision” era la cornamusa, per “Hannibal” è il didjeridoo. È un elemento di continuità oppure no?
C’è un fattore di continuità. Quello che mi interessa nella musica e nel canto (in rapporto alla parola scritta o all’immagine) è quella fisicità immateriale, quell’elemento in più che è dato dalla modulazione dell’aria. Gli strumenti a fiato e il canto plasmano una “materia prima” che è l’aria, il pneuma. Lavorare con l’aria, renderla “materiale” e imbrigliarla in una forma, è un’esperienza forte e vertiginosa sia per il poeta che per il musicista. Ecco perché c’è sempre una fortissima matrice “pneumatica” nel mio lavoro. E poi il “pneuma” – come sapevano gli antichi greci, ma anche nella tradizione ebraica – indica l’anima, lo spirito, il vento, il fantasma invisibile o la vita stessa, ovvero la fonte di qualsiasi emozione o desiderio.

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